CHI SE NON ANCORA TU?

E ora con chi parlerò, a chi racconterò
e confiderò i miei segreti,
chi mi ascolterà? 
Chi, chi e ancora chi, se non tu, 
dolce e amaro ricordo 
della mia passata e spensierata giovinezza,
pensiero tormentato, triste, 
nebbiosa riminescenza ormai lontana,
ma nel cor mio, anche se nell'oblio
rimarrà sempre un rimpianto?
Ricordi nitidi di corse su valli erbose,
il fiore selvatico raccolto e poi donato,
aveva il profumo di quegli anni, 
dolce e inafferrabile fragranza 
come quello di una rosa appena sbocciata.
Mai più avvertirò l'effluvio dell'agreste stelo di papavero, 
io , poco più che bambina nulla conoscevo dell'amore,
ardore che provavi rubando l'anima mia.
Innocente fanciulla giocavo nei campi di grano,
tra le spighe alte ti cercavo, rincorrevo poi ti scorgevo.
Era un gioco.
Sei partito senza un cenno di saluto.
Solo il tempo mi ha reso consapevole delle tue emozioni.
Era tardi quando seppi della tua prematura morte.
Rivedo ancor le nostre corse su valli erbose,
il grano è alto, osservo le dorate spighe rievocando
con un velo di nostalgia i momenti del tempo antico.
Il tuo volto scolpito nella memoria dei ricordi
resterà sempre rimpianto.