40° POESIA A TEMA - A MIO PADRE - di FRANCESCO CAMAGNA
10.04.2017 22:09A mio padre
Vorrei tornare bambino
In braccio a te,
Rivedere quel tuo sguardo fiero.
Mi hai insegnato la dignità,
L'orgoglio,perfino la superbia
E il punto fermo di non vendermi a nessuno,
La sete di giustizia.
Nella tua forza ho trovato
La mia fragilità,
Nella tua coerenza
La mia incoerenza.
Hai sempre avuto l'ossessione
Che io avessi fede in Dio,
Ma Dio non può essere un'ossessione
E perciò l'ho,per tanto tempo, rifiutato
Finché un giorno,all'improvviso,
L'ho ritrovato pagando il prezzo
Del dolore e della sofferenza.
E così sono cresciuto
Portandomi addosso il peso
Delle speranze che avevi riposto
Su di me,certo che sarei diventato
Qualcuno, e il fardello della responsabilità
Di non deluderti.
Sono cresciuto, oppure ho creduto
Di crescere.
Mi hai sostenuto per tanto tempo,
Afferrandomi ad un passo dal baratro,
Ma sempre facendo l'inventario dei miei errori,
Ergendoti a giudice supremo delle mie colpe.
Non ti rendevi conto che aiutavi la mia "materia"
Distruggendo nel contempo la mia anima.
Poi, un giorno,improvvisamente,
Quando più avrei avuto bisogno
Di una tua parola di conforto,
Ti sei tramutato in un vegliardo fragile,
Ipocondriaco,con una grande paura non di morire,
Ma di vivere.
Io avrei voluto tentare di proteggerti dai tuoi incubi e da te stesso.
Ma tu non hai accettato il mio aiuto e
ti sei arreso, senza combattere,
Al decadimento del tuo corpo e della tua mente.
Un costruttore senza cuore ha eretto un muro fra noi,
Un elefante e' entrato nel tuo giardino autunnale.
Mi sbarra la strada, mi impedisce di abbracciarti,
Ti allontana per sempre da me.
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