Un gesto d’amore
Sporca e con abiti laceri…
Sdraiata su quella dura panchina di un prato…
Con una coltre tramata di stelle.
I tuoi occhi brillavano come gemme…
E illuminavano la fredda notte.
Ti vidi e il mio cuore sussultò.
Un nodo alla gola impedì le mie corde vocali.
Mi dicesti…
Signora, ho tanto freddo e fame…
Ti risposi…
Oh, piccolo e dolce Angelo…
Vieni via con me!
Come tremava la tua manina nella mia!
Ti portai in un bar e ti dissi…
Prendi ciò che vuoi piccolina…
E sbalordita…
Spalancasti i tuoi occhioni, fissando i miei!
Poi…
Ti condussi in una chiesa…
E ti affidai alle cure del Parroco della mia parrocchia.
Nella notte insonne…
Il tuo dolce volto appariva e scompariva...
Sulle pareti bianche della mia stanza.
E nel pensare a ciò che resta nostre tavole imbandite…
Il rimorso struggeva il mio cuore.
Siamo nel terzo millennio, laddove…
La tecnologia è all’ avanguardia…
E ancora oggi…
Migliaia di bambini muoiono di fame.
Basterebbero le nostre briciole per sfamarli.