DIVERSA MENTE …

Quell'incombenza improvvisa,
quegl'occhi che aironi incalzano,
quell'atteggiar seguendo ombre buie,
mia cara, tu
evanescente chiaror di vita mia,
segui orme che veder non posso!
Non ch'io per te non m'inventi,
sol Dio comprender può l'arduo
e soffocante passo con cui ti seguo;
in quell'inceder esitante ed incerto, 
rammento ancor le tue risa di vita.
Vorrei ancor esser di te, la guida,
novello compagno con cui salir la via,
esser ombra e sole, nell'acquietarti
di lievi paure, che inconsistenti
come rugiada al sol svaniscono!
Ohh Dio, quanto lo vorrei!
M'inventerò:
un modo concepirò d'esser di te
l'anima portante, l'orma e scarpa
per riveder dell'esistenza, la fine
o inizio d'un inedito immenso amor.
Non temer, anima mia,
premuroso ed affettuoso
io sarò dove tu sei,
nell'intricato dedalo della mente,
nei furtivi sorrisi d'un presente
che è un sbocciar d'un fior,
io sarò lì, accanto a te.
E se non te ne accorgerai, 
pazienza!
Il lume della ragion, 
ora sei tu.