Ogni angolo era scalzo ma ricco di fragranze campestri,
tutti da arredare,il sapore era intenso,
come l'uva che stava maturando
nelle colline Emiliane.

Fiutavo la nuova ed invitante brezza,
(come un segugio scodinzolante
che scruta ogni fruscio ed altre sensazioni
ma anche di caldi e antichi sapori)

come il pane appena sfornato.

Dipingevo il cielo di fantasia 
e mete ambite principesche,

Sogni sogni..nient'altro che chimere!
Alchimie giovanili,preziose per l'anima.

Guardavo alla vita con stupore e meraviglia,
labbra sempre arse di sete e conoscenza.

L'amore l'amore ,che straordinario linguaggio,
che delicata essenza incontaminata...
camminavo con gli occhi del cuore,
accecato e privo di esperienza.

La mente viaggiava sulle stelle
i passi tra le nuvole,

Traumatico risveglio...
la mela in cima all'albero
cadde e così ruppe l'incantesimo.

Che magici profumi...
l'odore e l'essenza di quell'autunno
s'allontanano di giorno in giorno.

Ma il sapore d'averlo gustato...resta!