19° POESIA A TEMA - L'ULTIMO GABBIANO - di IRIS VIGNOLA

16.09.2015 21:42

L'ULTIMO GABBIANO

Garriti di stormi di gabbiani, s'odono, stridenti,
nel mentre scure ali si levano dal mare,
volando verso l'orizzonte, in cui la luna ruba il posto al sole.
Pare incendiarsi, il cielo, nel rosso fiamma che circonda il globo,
che si fa porpora, nel perpetrar colore.
Stanno i gabbiani in volo, nella parvenza d'incontrar tramonto,
di salutare il giorno che scompare, d'onorar la notte che sta per arrivare.
Pare restio ad aprire le sue ali, l'ultimo gabbiano, per librarsi in volo,
abbarbicato a quello scoglio nudo,
s'erge impettito, a mostrar candore delle piume.
Si guarda intorno, silente, nel silenzio attorno,
nessun garrito fuoriesce dal suo becco,
il mare ha placato l'infranger le sue onde e ricamar le creste,
il vento ha cessato il suo viaggio ed il sibilo ne ha spento.
Il dì volge al morire, l'ombra inghiotte, vorace, persino il mare.
Il gabbiano ha immutato la sua posa,
come statua, non accenna alla movenza, 
sempre ritto sulle zampe, sta svanendo all'altrui vista.
E la notte lo ricopre col suo manto e lo porta nel suo grembo,
mentre ancora sta in attesa ...di che cosa?
E la luna va a inondarlo col suo argento,
rivolgendogli lo sguardo.
E l'aurora sorge ancora, come sempre, nel mattino appena nato
e l'assale col chiarore, per bagnarlo di rugiada come un solitario fiore,
mentre il sole, risvegliato, getta un raggio 
per scaldare quel gabbiano che non vuol lasciare il mare.
13-09-2015

 

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