Ti chiederai se tutto
quel grande amore...
millantato, urlato,
ripetuto, ansimato,
fino al limite
di ogni decenza
possa finire un giorno
tutto a un tratto;
autrice sarai di facili ironie
e forse di non aver perso
tanto penserai ridendo
rianimata persino
e finalmente grata
al Cielo che ti toglie
un pensiero nocivo;
ma penso ai miei anni
lontani ormai dai vani
ghirigori della tua tardiva
adolescenza; all'amore
che vuole chiaro impeto
e allegria serena
e non so credere
che avrei dovuto soggiogare
la mia vita per l'amore assediante
che ti porto. Se non lo vuoi -
amica di una breve primavera -
non tenerti ancora ai due rami
di un confuso dilemma
che in te rinnova
una scaltra innocenza
e me lascia
in un vago torpore.
Finirò per credere
che ritieni, gioia,
l'amore una pena
da pagare in forma d'attesa.